Il progetto
Una mostra fotografica, un libro che ne raccolga il percorso d’immagini, un documentario, serate di proiezioni, incontri, workshop. Ma soprattutto unas toria da raccontare, quella che Lou Dematteis, noto e apprezzato fotoreporter statunitense di origine italiana, ha costruito attraverso quattro viaggi in Italia, dal 1972 al 1980, “viaggi di ritorno”, come li ha lui stesso definiti, alla ricerca delle proprie radici.
A Journey Back/Un viaggio di ritorno (fotografie in Italia 1972-1980) è il diario visivo di quell’esperienza, nata dal desiderio di un giovane italoamericano di idee progressiste e in conflitto con le scelte del proprio Paese, alle prese con la guerra del Vietnam, di scoprire il Paese dei suoi avi, e di confrontarsi con una realtà fino ad allora solo immaginata, attraverso i racconti sentiti in famiglia per tutta l’infanzia.
A partire dal 1972, e poi nel 1977, nel 1979 e nel 1980, Dematteis attraversa la Penisola in lungo e in largo toccando Milano, Venezia, Bologna, le coste della Romagna, Firenze e la Toscana, Roma, Napoli e la costiera amalfitana, la Lucania e la Calabria, spingendosi fino in Sicilia.
Uno spaccato di quasi dieci anni della nostra società in cui ritroviamo l’essenza più autentica dell’Italia di allora, quella che riempiva di sé la stampa non allineata, e quella più sommessa della vita nelle strade, il quotidiano della gente comune, i riti sociali, la fabbrica e la scuola, il lavoro nero e quello nei campi, in un carosello di volti e luoghi che sollecitano memoria e immaginario collettivo.
Ma A Journey Back/Un viaggio di ritorno è anche il racconto di una vocazione che diventa professione di una vita. Proprio attraverso quell’esperienza Lou Dematteis ha modo di verificare l’efficacia della fotografia come forma di comunicazione e azione politica, per adottarla infine come scelta professionale negli anni immediatamente successivi, quando diventerà un fotoreporter per l’agenzia Reuters New Pictures e sarà artefice di progetti di grande respiro in Centroamerica, in Vietnam, nell’Amazzonia ecuadoregna, sempre motivato da un’etica rigorosa e dalla consapevolezza del fondamentale ruolo che la fotografia può assumere per la difesa dei diritti e della giustizia sociale.
La mostra fotografica
La prima tappa è la mostra fotografica, allestita dal 6 dicembre 2023 al 24 marzo 2024 al Museo di Roma in Trastevere.
Curata da Claudio Domini e Paolo Pisanelli, in stretta collaborazione con lo stesso Lou Dematteis, prevede un percorso che si dispiega attraverso oltre 100 fotografie – proposte in modo da restituire sia in senso cronologico che geografico, per evidenziare anche il processo di rapida trasformazione della società italiana di quegli anni – per la maggior parte assolutamente inedite, selezionate tra le migliaia scattate da Dematteis durante quell’esperienza e riprodotte in massima parte in forma di stampe analogiche ai sali d’argento.
Un percorso che sarà scandito e impreziosito dalle parole del poeta beat Lawrence Ferlinghetti (1919-2021), in brevi estratti dai suoi versi e dai suoi diari, che come Lou Dematteis, di cui è stato buon amico, ha riflettuto spesso sul rapporto con le proprie radici italiane.
Il libro
Il volume A Journey Back/Un viaggio di ritorno, è concepito per restituire il percorso della mostra fotografica, espandendolo in 120 immagini e corredandolo di testi di inquadramento.
Con uno sviluppo di 200 pagine, testi in italiano e inglese di Claudio Domini, Lou Dematteis, un’intervista allo stesso autore curata da Paolo Pisanelli, oltre agli estratti dalle liriche e prose del poeta beat Lawrence Ferlinghetti, per la prima volta tradotte in italiano, il volume sarà autoprodotto in tirature disponibili a essere prenotate anche in versione personalizzata e firmata dall’autore, da parte di chi vorrà sostenere il progetto.
Il documentario
Inserito nel percorso espositivo, un breve film documentario realizzato per la circostanza da Paolo Pisanelli e Matteo Gherardini, racconterà attraverso le parole dell’autore la sua vicenda professionale e umana, e i suoi “viaggi di ritorno” nella sua seconda patria.
Il film verrà caricato sulla piattaforma Vimeo e condiviso con i sostenitori del progetto.
Il progetto è ideato e prodotto dall’associazione culturale Errata Corrige, insieme a Big Sur, Associazione culturale Officina Visioni, Cinema del Reale, con il contributo di Fondazione Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Archivio Franco Pinna, City Lights - San Francisco